mercoledì 18 dicembre 2013

Il GIORNO IN PIU' di FABIO VOLO

Ciao a tutti, vi pongo una domanda a bruciapelo, vi è mai capitato di leggere un libro e di rimanerne delusi?
Hai detto di si? Perfetto... tu invece dici di no? Beh buon per te... tranquillo tu che non hai mai letto un libro in vita tua sei esente dalla domanda. A me purtroppo è capitato con "Il giorno in più" di "Fabio Volo". Premetto non mi aspettavo di leggere chissà cosa solo che, dopo la visione del film nell'ormai lontano 2011 nelle sale cinematografiche e dopo l'acquisto più o meno obbligatorio del dvd



che reputo essere carino, simpatico, e perché no pure bello! Mi aspettavo che il libro da cui fosse stato tratto fosse qualcosa di simile. Attenzione, sapevo prima ancora di leggere che la storia per certi versi, ma che dico per molti fosse diversa da quella cinematografica, infatti il mio giudizio non è dettato da  tali cambiamenti. Sono deluso per il semplice fatto che l'ho trovato "noioso" e "debole" in confronto ai libri precedenti che il buon Fabio scrisse. Perché dopo la visione del film che mi piacque, sotto consiglio di qualche amico ed in particolare di uno che lo adora, tra l'altro mi regalò la copia di cui tutt'ora dispongo



                                       la primissima edizione della Mondadori datata ormai 2007


recuperai ( con molta calma perché ero impegnato in altre letture e queste le ho affrontate solo recentemente ) "Esco a fare due passi" ( romanzo d'esordio di Fabio Volo che trovai divertente, leggero con spunti riflessivi ), "E' una vita che ti aspetto" ( romanzo che apprezzo maggiormente tutt'ora di questo autore, perché finita la lettura rimasi con il tipico senso di vuoto di chi vuole sapere come continua, dove andrà a parare il tutto ma non ti è dato saperlo e quindi non resta che farti mille seghe mentali immaginando quel bagliore di positivo che vuoi accada ) "Un posto nel mondo" ( molto probabilmente il suo libro più maturo fra i quattro che ho letto e a detta di molti il più riuscito ).
La storia per chi non la conoscesse è semplicissima, parla di Giacomo, un trentenne abbastanza insoddisfatto della sua vita "banale" a detta di lui, il cui unico momento di felicità pare essere il mattino sul tram per andare al lavoro. Perché su quel mezzo quasi tutte le mattine incontra una ragazza da cui rimane affascinato e che paragona quasi come ad una sorta di manifestazione mistica dato che più volte lui stesso affermerà di non essere innamorato ma di provare una certa particolare adorazione per lei. Un giorno come per magia, la ragazza deciderà di fare il passo che Giacomo non ebbe mai il coraggio di fare, lo inviterà a bere un caffè, scopriremo il suo nome essere Michela, pure lei in qualche modo rimase colpita dal nostro protagonista ( ohw una bella storia d'amore sta per nascere *.* ) però il suo volle essere una sorta di rito scaramantico per togliersi un sassolino dalla scarpa giusto per non andarsene senza avergli parlato almeno una volta. Perché Michela per motivi di lavoro, il giorno dopo partirà per gli U.S.A, precisamente a New York per non fare più ritorno in Italia. ( sti cazzi che sfiga! ) Giacomo dopo qualche settimana decide di tirare fuori le palle e di rincorrere questa sorta di... chiamiamola storia d'amore. Non mi dilungo oltre sulla storia perché non voglio fare anticipazioni di alcun tipo per chi è interessato a recuperare tale lettura non avendola ancora affrontata.
Detto ciò, le premesse almeno per quanto riguarda i miei gusti personali erano ottime. Mi aspettavo una bella commedia romantica con spunti riflessivi come le sue opere precedenti... ed in effetti "Il giorno in più" è tutto ciò. A questo punto vi sorgerà spontanea una domanda se siete riusciti a leggere fino a qui e a non stancarvi, ma come? il libro è quello che ti aspettavi e non ti è piaciuto?! Si per un motivo semplicissimo, mi aspettavo un opera simile a quelle precedenti ma non un copia incolla. Perché ai miei occhi "Il giorno in più" mi è parso essere un copia incolla delle sue opere precedenti, in modo particolare di "Un posto nel mondo". Sia chiaro non copia incolla nel senso che la storia è la medesima, ma come si svolge e come viene narrato il tutto. Perché se la narrazione, la location ( una New York descritta nei minimi particolari, leggendo si nota come l'autore ami quella città ) e il fine stesso dell'opera siano diversi dal suo predecessore, per molti aspetti sono simili come lo stile di scrittura ( la storia è un lunghissimo flashback raccontata dal protagonista come nel precedente libro ) i personaggi sono gli stessi delle opere prime. Giacomo è lo stesso personaggio che troviamo in Nico di "Esco a fare due passi", il Francesco di "E' una vita che ti aspetto" e sopratutto e il Michele di "Un posto nel mondo", è lo stesso personaggio! Stesse paranoie, stessi modi di vedere la vita, battute medesime, lui solo lui! Sia chiaro non è per forza una pecca questa cosa, però dall'opera che tutt'ora pare sia essere quella che ha venduto di più mi aspettavo davvero qualcosa di diverso. Quasi sicuramente la colpa è mia che non ho fatto passare troppo tempo fra una lettura e l'altra, altrimenti forse tale fattore non avrebbe pesato. In più non sono riuscito a digerire per nulla il personaggio di Michela, lo trovata troppo antipatica e sicura di se per i miei gusti ( mi stava sul cazzo in poche parole ). Capiamoci questo è un mio limite personale, non è per niente sbagliata come cosa,  ho apprezzato molto di più la Michela della versione filmica, il cui carattere è si forte e di personalità ma non così eccessivo come quella del romanzo. Per concludere ( non intendo fare un elenco lunghissimo altrimenti non finirete mai di leggere e poi vi staro sulle palle io che ho scritto tutto, e questo non lo vogliamo entrambi si spera ) la lettura ai neofiti di questo autore mi permetto di consigliarla, si tratta pur sempre di una lettura leggera e la storia è molto carina. Per chi invece non intende leggersi il libro consiglio caldamente il film che come ho già scritto lo reputo superiore all'opera originale ( gli scambi di battute fra i due protagonisti li ho trovati sicuramente molto più divertenti ed interessanti di quelli affrontati nel romanzo ) sceneggiato dallo stesso Volo che reputo l'abbia migliorato e curato più di quanto avrebbe dovuto fare originariamente ( secondo me con il senno di poi deve essersi reso conto da solo di avere fatto una copia della sua opera precedente e volle rimediare... e poi dobbiamo considerare anche il fattore di adattamento a versione filmica per alcuni passaggi che non avrebbero mai reso ). Concludo la recensione con questa foto

Ebbene si... sono stato così stronzo da dire in giro che il libro mi piacesse un casino prima ancora di colmare tale lettura che ho finito col prenderne l'edizione limitata da collezione giusto per sostenere la tesi di quanto fosse stupendo questo romanzo, spendendo dei soldi per un prodotto che già possedevo gratuitamente e che non sono riuscito ad apprezzare, buttando 22 euro nel cesso...

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