giovedì 25 dicembre 2014

EDWARD MANI DI FORBICE


Siccome è davvero parecchio che non aggiorno il blog, ( quattro mesi e tredici giorni entrando nello specifico ) ed essendo oggi il giorno di Natale, colgo la palla al balzo per pubblicare dopo tempo qualcosa di nuovo. Non mi occuperò di fare riflessioni sulla festività stessa, sul senso della vita, sulla gioia, la famiglia ed il rapporto che ne scaturisce nelle feste, e tutte quelle cose li come feci l'anno ormai passato ( sti cazzi aggiungerei... ). Dirò giusto le mie tre ( si fa per dire ) considerazioni su quello che a mio modesto parere sia, "Il Film" di Natale per eccellenza. Già da quest'ultima affermazione si può intuire quanto io adori questa pellicola. Dire che la amo è davvero poco. La "vivo" ogni volta che la ammiro in tutte le sue sfaccettature. La storia del ragazzo dalle mani di forbici, che venne da un mondo fantastico, ( un castello in questo caso ) sperando forse di inserirsi fra la gente e vivere come uno di loro, per poi venire ricacciato perché "diverso" la porterò sempre nel mio cuore come bagaglio anche "culturale" oltre che personale. Ogni singolo fotogramma mi incatena a se trascinandomi nella visione completa, impedendomi di continuare quello che stavo facendo li per li. E non importa se siamo all'inizio, a metà o alla fine, è certo che una volta che il mio sguardo si incrocia con lo schermo del televisore, non posso più staccarmene fino alla fine. ( vabbè a parte quando danno la pubblicità naturalmente ). E' una "fiaba" che prende vita! Alcuni miei amici potrebbero confermare tranquillamente quanto ciò dico perché, manco a farlo apposta il film lo hanno trasmesso la sera del 23 dicembre su Mtv ( il canale della musica che di musica non ha più nulla ) obbligandomi a rivederlo tutto, nonostante fossi ospite a casa di queste persone per godermi una cenetta intima prenatalizia. Fortunatamente me lo hanno fatto vedere tutto ( manco fossi stato un bambino XD ) e per di più si sono aggiunti pure loro alla visione di questo piccolo capolavoro pur di non lasciarmi solo, ( ahhh il potere dello spirito natalizio :3 )


In realtà qualcuno ha avuto da ridere più volte sulla visione, ( ciao Gloria, Chiara e Nicolas ) definendola angosciante. Questo perché effettivamente la storia di Edward ( interpretato da Johnny Depp all'epoca agli esordi che con questo film, sancì quella che tutt'oggi si può definire una proficua collaborazione con Burton ) e delle sue "strambe" mani, è una di quelle storie che ti trafiggono dritte al cuore, anche a tradimento nonostante alcuni sviluppi siano praticamente annunciati durante lo svolgersi dei fatti. Il tema della diversità e dell'emarginazione che comporta inevitabilmente alla solitudine, sono argomenti trattati più e più volte. Ma come Burton, nessuno è in grado di fare. I suoi film ed in particolare questo, sono sempre critiche rivolte alla società contemporanea. Una società all'apparenza perbenista eccessivamente da risultare fastidiosa nei confronti di chi è "diverso"( in questo caso il nostro protagonista ), per poi gettare la maschera mostrandoci il vero volto, infame e cinico pronto a giudicare senza prima tenere conto di se. Un esempio eclatante può essere quello del vecchio con la gamba finta che dirà testualmente le seguenti parole ad Edward, "Non lasciare mai che qualcuno ti dica che sei un handicappato" per poi più avanti affermare al fratellino della protagonista femminile "Allora lo hanno preso? Parlo dello storpio"... no comment davvero.
Non a caso il regista, ci mostra il paese dove si svolgono le avventure del nostro "Mostro di Frankenstein", come un insieme di ville a schiera dai colori a pastello che ricordano le case in polistirolo delle bambole di porcellana, il cui contenuto per quanto possa essere ornato è privo di anima, come i popolani stessi.

Mentre il mondo da cui proviene Edward, il castello isolato sulla collina, circondato dal grande giardino costituito da tutte le sculture di erba, è l'esatto opposto. E' VIVO! Ciò è dovuto dall'immaginazione e dalla voglia di sognare ingenua e genuina del protagonista. Quella voglia di esprimere e condividere tutto ciò che percepisce del nostro mondo. L'aspetto inquietante, grottesco accompagnato dallo sguardo eternamente malinconico, fanno di lui un'artista incompreso. Addirittura sommergerà di neve l'intero paese "dipingendolo con le sue mani" dandogli forse un'anima. Come dirà testualmente verso la fine del film Kim ( interpretata da Winona Ryder, in una delle sue interpretazioni più riuscite... secondo me ) la ragazza di cui Edward si innamorerà, " Prima che lui venisse in questa città la neve non era mai caduta, ma dopo il suo arrivo è caduta".

Quel che apprezzo di questo film è anche il comparto romantico. Vero e spontaneo, per nulla forzato, nessuna smanceria o parole frivole da baci perugina. Semplici sguardi, poche parole accompagnate da immagini che valgono più di un romanzo di trecento pagine che spiega l'argomento stesso. E' impossibile secondo me non rimanere coinvolti da questo amore amaro, poetico, malinconico e puro ( per Edward, Kim rappresenta la purezza come quella che si identificano negli angeli ). Tutte le scene che li coinvolgono sono le mie preferite del film, in particolare due. Quella della danza di Kim sotto la neve ( https://www.youtube.com/watch?v=qmOScCWGKOo ) è qualcosa di totale! Mentre si raggiunge la perfezione ( uno dei pochi casi in cui uso questo termine perché la perfezione difficilmente esiste per me, non esistendo effettivamente ) nella scena dell'abbraccio ( https://www.youtube.com/watch?v=5NwQvmuen08 a partire dal minuto 0.40 ). Gli occhi lucidi e le lacrime sono inevitabili... certo se si possiede un cuore di pietra difficilmente accadrebbe XD.
Il comparto sonoro ad opera di "Danny Elfman" è roba da farti venire la pelle d'oca. Da sempre collaboratore di Burton, in questa pellicola dette il meglio di se, creando uno di quei temi immortali ( https://www.youtube.com/watch?v=7Uil_moZTQk ) che tutt'oggi vengono abusati perfino nelle pubblicità ( come quelle degli indumenti intimi o dei profumi ).

Nel cast oltre ai già citati Depp e Ryder figuravano Dianne West e Alan Arkin ( la prima fu una delle muse di Woody Allen con la quale girò alcuni dei suoi film divenuti dei veri cult, il secondo  il nonno di Little Miss Sunshine ) nei ruoli dei genitori di Kim, Anthony Michael Hall ( uno dei due ragazzi imbranati protagonisti del film cult "La bionda esplosiva" ) nella parte di Jim l'ex ragazzo di Kim e Vincent Price ( chi è amante dei film horror di una volta e del videoclip "Thriller" di Michael Jackson sa di chi sto parlando, una vera leggenda! )  nel ruolo dell'inventore che darà vita ad Edward.
La domanda che può sorgere spontanea arrivati a questo punto è, cosa c'entra questo film col natale? Nulla effettivamente! Per tutta la pellicola non si manifesta l'atmosfera natalizia se non negli ultimi venti minuti, ma ha un ruolo totalmente secondario. Eppure lo reputo un film natalizio proprio perché seppur in modo passivo, appartiene a quel periodo. Non ha alcun interesse a mostrare il lato gioioso della stessa festività, i buoni sentimenti e tutte quelle cose che all'inizio della mia recensione personale ho voluto omettere. Perché il natale alla fine è come "un giorno qualunque". Ci sono si i momenti positivi e felici, ma anche i momenti bui e tristi. E questo film ne è l'esponente più diretto. A natale si è più buoni si dice, ma la realtà purtroppo è tutta altra cosa, se sei un barbone, uno storpio, una persona incapace di volere ed intendere, sei un emarginato e quindi vieni lasciato a te stesso, natale o non natale. Ed Edward è uno di quei personaggi che purtroppo ne sa qualcosa perché ritenuto diverso... Buon Natale a tutti!