sabato 27 gennaio 2018

LA LA LAND


Fra i buoni propositi che mi sono prefissato per il 2018 c'era quello di aggiornare mensilmente il blog, liberandolo così da quell'oblio che inevitabilmente ha finito col prendere il sopravento per colpa della mia inettitudine. Dovuta dalla scarsa concentrazione durante la lettura di un libro impedendomi di finirlo o di superare lo scoglio delle cento pagine, la superficialità durante la visione di un film che magari attendevo da parecchio tempo di vedere, zero interesse per quello che la quotidianità aveva da offrirmi non raccontando aneddoti interessanti ( anche se questi ammetto di non averli mai trattati qui sul blog ). I troppi pensieri per la testa e vita privata hanno finito per imporsi sopra i miei passatempi preferiti ( escluso quelli videoludici che sono in un modo o nell'altro riusciti quasi sempre a fungere da valvola di sfogo ). Insomma avevo perso l'entusiasmo. Entusiasmo ritrovato energicamente grazie alla pellicola di cui voglio parlare in questo specifico articolo, LA LA LAND. So di essere in ritardo di un annetto e passa ormai dalla sua uscita e da quando il titolo era praticamente sulla bocca di tutti, complice la pubblicità intorno al prodotto legata alla candidatura di quattordici premi oscar, di cui soltanto la metà è riuscita a portarsi a casa ( non roba di poco conto ) tra cui miglior colonna sonora e miglior attrice protagonista. Tuttavia solo in questi giorni ho avuto modo di vederlo seppur reticente inizialmente, quando se ne parla all'invero simile si finisce quasi sempre col avere pregiudizi sbagliati ma nemmeno poi così criticabili infondo ( dopotutto siamo tutte persone diverse ) Eppure quest'opera è riuscita a trasmettere in quel groviglio di pensieri incessanti e rombosi come una tempesta in piena nella mia zucca, un raggio di sole lucente e possente che percepisco tutt'ora mentre sto scrivendo con sottofondo il tema "Another Day of Sun" ( Un altro giorno di sole ) nella sua versione strumentale (https://www.youtube.com/watch?v=Qgx1FKus-6c ) proposta più e più volte nel corso del film e addirittura come canzone e balletto d'apertura.

Questo perché La La Land è un musical, genere atipico per i miei gusti personali che ad eccezione di "GREASE" ed "ACROSS THE UNIVERSE" non sono mai riuscito a tollerare, ritenendoli irritanti e fastidiosi. In La La Land la componente musicale non solo non è invasiva e massiccia, ma è studiata appositamente per essere integrata nel modo più spontaneo possibile rendendo digeribile il tutto agli  spettatori dell'ultima ora non avvezzi al genere, per intenderci i personaggi non cantano a cazzo ogni trenta secondi senza motivo, il sonoro è pregevole di ottima fattura tanto è vero che le versioni strumentali proposte nei momenti più concitanti del film non stonano affatto, ma anzi ne danno spessore aggiunto ( a chi non piace il jazz? ).

Mentre gli estimatori dei musical classici anni cinquanta e sessanta cui la pellicola omaggia palesemente non solo nell'esecuzione ma anche nella narrativa, si troveranno a casa. La ricerca e conquista del sogno americano è il tema portante della vicenda e come suggerisce la tagline del film, "Dedicato ai folli e ai sognatori", assisteremo i due protagonisti nel viaggio che li porterà a rincorrere il proprio obiettivo, fra sogni ad occhi aperti in netta contrapposizione con una realtà a volte non particolarmente entusiasmante. Durante questo lungo percorso, Sebastian ( Ryan Gosling ) e Mia ( Emma Stone ) si scontreranno prima per poi innamorarsi dopo, rendendo La La Land a tutti gli effetti anche una commedia romantica brillante con giusto un pizzico di drammaticità, rendendo la ricetta visiva perfetta ( questo secondo i miei gusti personali ovviamente ).
Tutto ciò traspare grazie alle prove "attoriali e non" che la coppia Gosling/Stone hanno saputo imprimere nel film. Raramente ho avuto modo di assistere sullo schermo ad un affiatamento sincero e sincronizzato come quello che questi due straordinari attori hanno saputo portare( non è un caso se entrambi sono stati candidati agli oscar come miglior attore/attrice protagonista, aggiudicandosi poi soltanto lei la statuetta d'oro dell'accademy ) sotto la direzione fresca, dinamica ed intraprendente di un semisconosciuto ( siamo seri chi cazzo lo conosceva prima di questo film?! ) "Damien Chazelle", vincendo anch'esso il premio oscar nella categoria miglior regista. Credo che rimarrà nella storia del cinema da qui a questa parte la scena di "A lovely night" ( https://www.youtube.com/watch?v=waTDxRZ93Qccon ) con il suo lungo piano sequenza che mette in scena la performance prima canora e poi acrobatica dei due attori, proponendoci quella alchimia e affiatamento di cui parlavo, accompagnato dall'ottima fotografia che risalta i colori  mandandomi letteralmente in brodo di giuggiole! Insomma un vero inno alla libertà espressiva e all'arte stessa, sublime e magnifico come quelli di "VanityFair" hanno voluto definire la pellicola.
Concludo qui perché mi risulterebbe difficile continuare a parlarne senza entrare maggiormente nei dettagli, e per chi non ha avuto modo di vedere La la land... che diavolo aspetti?!