giovedì 27 aprile 2017

A SPASSO CON BOB, IL MONDO SECONDO BOB, UN DONO SPECIALE DI NOME BOB di JAMES BOWEN

E' passato davvero parecchio tempo dall'ultima volta che ho aggiornato il blog, entrando nello specifico più di due anni essendo l'ultimo post datato Natale 2014... il tempo vola. L'inattività non è stata dettata da pigrizia, mancanza d'interesse o chissà cos'altro, semplicemente non ho avuto le giuste occasioni di leggere o guardare qualcosa di specifico che mi desse il giusto input per parlarne, e nel mentre sopra la mia scrivania si è accumulata una vasta pila di libri, tutti diversi fra loro per tematiche e forma, creando su di essa una vera e propria fortezza cartacea ( nulla vieta che li tratterò tutti sul blog chi prima e chi dopo, una volta letti ovviamente ). La voglia di tornare ad aggiornare il blog era forte, tanto è vero che già dallo scorso novembre, quando ebbi modo di leggere il primo romanzo di quella che io chiamo "La saga del gatto di strada Bob", vale a dire "A spasso con Bob" sentivo l'ardente desiderio di parlarne. In quella settimana specifica ebbi modo di vedere al cinema l'omonimo film tratto appunto dal suddetto romanzo, in una versione molto più romanzata e adattata per il circuito cinematografico senza stravolgerne l'essenza. Quindi decisi di posticipare l'articolo sulle mie impressioni per farne un confronto... e ho tardato anche troppo! Un lunghissimo viaggio durato ben sei mesi in cui ebbi modo di rileggere il primo romanzo e catapultarmi di seguito nei due successivi molto molto lentamente, essendo tutti e tre scorrevoli e non particolarmente longevi, l'ultimo su tutti, avrei finito col divorarli in una settimana e non sarebbe stata la stessa cosa, perché ai due protagonisti di questa bellissima "fiaba reale", James e Bob, sono sinceramente affezionato.

Non li conosco e quasi sicuramente non li incontrerò mai, tuttavia è come se avessi vissuto le loro avventure/disavventure direttamente con loro essendo i libri scritti dallo stesso James e di conseguenza autobiografici. Senza fare troppi giri di parole, codesti scritti fanno parte di quella categoria di prodotti puramente commerciali, giusto quel che serve per battere cassa e spillare facilmente denaro alle persone. C'è però da dire che in questo caso specifico il prodotto ha senso di esistere e l'acquisto vale la pena di essere effettuato. Perché sono la testimonianza vivente di un essere umano, tutto tranne che unico, un tipo come ce ne possono essere a bizzeffe senza particolari doti pur essendo musicista di strada, con le sue difficoltà, problemi e tanta voglia di riscatto per lasciarsi alle spalle il passato burrascoso cui inevitabilmente andò incontro per colpa di una infanzia tutto tranne che felice e una serie di sfortunati eventi che lo condussero su quel cammino. Una vita vissuta all'insegna della droga, dei furti e della povertà, portandolo a lottare costantemente contro la società che lo rifiuta automaticamente essendo etichettato come un parassita e  nullità. James non ci sta, vuole vivere come una persona qualunque, essere considerato umano alla stregua degli altri e uscire dalla merda in cui per troppo tempo a finito per sguazzare. Con tanta determinazione riuscirà nell'intento e ad aiutarlo ci penserà il gatto Bob, chiamato così in onore di "Killer Bob", il vero antagonista ed entità malefica della serie di culto degli anni novanta "Twin Peaks" creata da "David Lynch" di cui James era fan. Con la differenza che questo Bob è l'esatto opposto di quello del telefilm. Un angelo custode piovuto dal cielo e reincarnato nel corpo a quattro zampe del piccolo "pel di carota", il nomignolo affettuoso con cui James è solito chiamare il suo piccolo amico per tutto l'arco narrativo dei tre romanzi. Perché nonostante per lo stato e la legge ne sia effettivamente il proprietario, avendogli fatto installare pure il chip di riconoscimento e proprietà, James non si considera assolutamente il suo proprietario, ma l'amico umano su cui Bob può contare finché avrà voglia di stare al suo fianco. Un legame così sincero e profondo che entrambi per l'altro si possono considerare rispettivamente padre e figlio e viceversa a seconda delle situazioni, James si occupa di Bob e Bob si occupa di James. "Non puoi scegliere un gatto, è il gatto a scegliere te" così cita una delle tante frasi di apertura del secondo romanzo, " Il mondo secondo Bob" e Bob scelse James.

Detto così tutto ciò di cui ho parlato finora potrebbe sembrare finto, come una fiaba con tanto di lieto fine, ma è la realtà. Questa sa essere davvero essere straordinaria quando meno te lo aspetti, e puoi venirne a conoscenza se non direttamente tramite testimonianze come quella raccontata finora, trovando una sua forte componente poetica che mi ha fatto amare questa trilogia. Attraverso gli aneddoti delle loro avventure/disavventure così realistiche che tutti noi potremmo viverle tranquillamente. La cosa che adoro maggiormente è il fatto che il protagonista vero e assoluto alla fine non è tanto il gatto, il motivo principale per cui andai in origine a comprare il libro amando gli animali in generale, ma più un co-protagonista e spalla del vero protagonista, l'autore stesso col suo progredire lento e spontaneo pieno di grinta, portando avanti la classica tematica del romanzo di formazione a me tanto caro. Tutto narrato dal suo punto di vista ( anche perché se non lo fosse stato non si sarebbe mai potuto definire autobiografico ) il suo interagire con gli innumerevoli personaggi secondari che affollano le sue giornate, i luoghi che frequenta insieme a Bob primi su tutti "Covent Garden" e "James Street", veri co-protagonisti passivi dell'opera che fanno da scenario alle avventure dei due amici dove James è solito esibirsi con la chitarra e il piccolo pel di carota a fargli da spalla/mascotte attirando i passanti, descritti in maniera semplice ma efficace dandoti l'illusione di esserci sempre stato anche se non è vero. Lettura consigliata a tutte le età, semplice e mai banale dal mio punto di vista, un vero spaccato della Londra moderna e della società. Un dietro le quinte anche della stesura stessa del primo romanzo, raccontato come una delle svolte più significative effettuate dal protagonista nel secondo libro, nel primo la disintossicazione definitiva dalla droga e dal metadone. Il terzo sicuramente fra i tre è quello molto più commerciale per vendere durante il periodo natalizio essendo alla fine un racconto sul Natale che i due vissero nel 2010, ma non per questo brutto e privo di una morale, anzi spero gli facciano scrivere un quarto libro perché come detto prima mi sono sinceramente affezionato ai due personaggi. Tutti e tre i libri sono editi dalla "Sperling & Kapfer". Il film invece? Carino ma dovendo scegliere preferisco i tre libri. Piccola chicca finale? Il gatto nel film è interpretato dal vero Bob e James fa un brevissimo cameo verso la fine.