lunedì 27 gennaio 2014

BARBIE DEVE MORIRE di GENEA

Tutti noi bazzicando qua e la nelle librerie, sicuramente più di una volta abbiamo finito col fare un incontro insolito con un libro che, vuoi per l'immagine di copertina particolare o semplicemente per il titolo singolare, ha finito con l'attirare la nostra attenzione suscitando in noi un interesse sviscerale per tale opera. Addirittura senza pensarci manco una volta comprandolo a scatola chiusa non curandoci se il libro in questione possa trattare davvero qualcosa che stuzzichi il nostro interesse. Insomma renderci conto se stiamo buttando i soldi nel cesso o no!

E ciò che successe fra me è questo "Barbie deve morire" di "Genea", edito dalla "Newton Compton Editori" nella categoria "Vertigo Black". Lo comprai qualche anno fa ( alla modica cifra che potete notare posto sulla copertina ) senza sapere a cosa andassi incontro. Solo due cose mi erano date sapere, che si trattasse di un thriller o giù di lì e, che l'autrice di questa opera, "Genea" fosse una ragazza molto "cool" ( ... ok di quest'ultima affermazione potete farne a meno... però è bella *:* ) Cominciai a leggerlo trovando interessante che fosse narrato dal punto di vista della stessa protagonista ( è risaputo che noi maschi non capiamo una sega di voi femmine, quindi nella mia ingenuità ogni volta che leggo un libro narrato da appunto una femmina, ho la presunzione di pensare di riuscire a capire sempre qualcosa di più sulle donne... grandissima cazzata ovviamente ). Nonostante trovassi questa cosa interessante, quest'opera non riuscì ad immergermi completamente nella sua essenza tante è vero che dopo poche pagine, circa una trentina lo accantonai ( in realtà persi completamente voglia di continuare a leggere perché ho la brutta abitudine di andare a sbirciare le ultime pagine per vedere il sommario ed involontariamente, lessi le ultime due pagine spoilerandomi il finale -.- la cosa triste è che questo errore mi è capitato più di una volta )
Solo recentemente sono andato a riesumare questo titolo compiendo finalmente la mia missione di leggerlo tutto ( anche perché ogni volta che abbandono un titolo la reputo essere una sconfitta e più importante, non ricordavo più come finisse quindi a maggior ragione dovevo riprenderlo ) Ammetto che rispetto alla prima volta, l'ho trovato molto scorrevole e coinvolgente ( si può finire di leggerlo in meno di due ore facendo anche altre cose contemporaneamente ) La storia narra di Delphine, la tipica ragazza ventenne insoddisfatta che odia il mondo e tutto ciò che lo abita ad eccezione di se stessa. Egoista fino al midollo che per come si pone e seguendo i suoi ragionamenti, non può che starti sulle palle fin dal primo momento della lettura. Si innamorerà anche se non lo ammetterà mai a se stessa e al lettore di Narciso, tipico ragazzo senza personalità e passivo che per lei farebbe di tutto. La strana coppia! L''incontro fra questi due sancirà una discesa sempre più lenta e feroce verso una spirale dalla quale non riusciranno ad uscire ( e nel caso qualcuno si chiedesse da cosa, non intendo droga ma "macabro" )
Metto i puntini sulle i, questa lettura non mi è piaciuta ( parlando per i miei gusti personali ovviamente, soltanto perché non sono riuscito ad apprezzarlo non significa per forza che sia un brutto libro ) o meglio l'ho ritenuta "inutile". Non ha una morale, i spunti riflessivi se possiamo definirli così, non hanno senso ma proprio perché ciò che passa per la testa di Delphine non è normale. Qualunque persona sana di mente svilupperebbe una certa antipatia nei confronti di questa ragazza. Più andavo avanti nella lettura e più cresceva in me il senso di sferrarle un calcio nel culo infilando la punta della scarpa facendogli grondare sangue pur di farla stare zitta e nel finale ho goduto davvero tanto quando finalmente... scusatemi mi sono lasciato trascinare dalle emozioni XD
E' anche vero che questo personaggio è nato proprio per essere odiato dal lettore, ha il compito di suscitare nei confronti di noi che leggiamo ribrezzo per tutte le situazioni che succedono e che verranno. L'autrice è riuscita abilmente nell'intento e bene o male nonostante l'odio per Delphine il lettore è spronato a continuare la lettura perché vuole capire che cazzo sta succedendo e come dicevo prima, è leggera e per nulla pesante.
Lo consiglio a chi piace leggere storie "singolari" che non abbiano senso, a gente che non ha troppe pretese e sopratutto a persone che mostrano interesse per la perversione umana. Essendo questa sempre senza fine, non finisce mai di sorprendere nonostante si pensa di avere visto o sentito già di tutto. Perversioni di esseri che non hanno un'anima la cui unica cosa bella pare essere solo uno aspetto esteriore... come la "Barbie"



2 commenti:

  1. Beh, sapevo di avere a che fare con un autore in gamba e questo blog me lo conferma. Originale, vivo, immediato e miticamente speciale. Davvero. Ti sosterrò sempre. Vai così!!!!

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