venerdì 2 maggio 2014

HOOK CAPITAN UNCINO


Credo che tutti noi almeno una volta quando eravamo piccoli abbiamo pensato, " non voglio diventare un adulto, voglio restare bambino e giocare!". Se invece non è mai stato il vostro caso... allora non oso immaginare che infanzia tristissima possiate avere avuto ( sto scherzando naturalmente... o forse no? ). Ci fu un bambino che più di tutti non volle diventare adulto. Riuscì in questa folle impresa e passò alla storia con il nome di "Peter Pan". Seppur sia un personaggio letterario inventato dallo scrittore scozzese "James Matthew Barrie", l'ambientazione fantastica dell'isola che non c'è collegata ad un luogo realmente esistente come Londra, i pensieri tutt'altro che banali di un gruppo di ragazzini che hanno paura di crescere per le troppe responsabilità e la paura di non potersi più divertire, hanno indotto inconsciamente diverse generazioni di bambini a pensare che questo ragazzo esistesse veramente. I bambini delle ultime generazioni credo siano esenti da questa considerazione perché purtroppo con i tempi che corrono, complice l'ingenuità e la semplicità di cui sono sprovvisti dato che hanno a disposizione già tutto rinunciando a quella cosa che si chiama "fantasia", non vedono l'ora di diventare adulti e si atteggiano nei modi e nelle parole come se avessero già capito come stare al mondo ( il che è di una tristezza, non hanno manco incominciato a vivere e pretendono di avere già dei problemi esistenziali? ) Comunque, per tutta quella schiera di ragazzini che ci credevano, le avventure del bambino dell'isola che non c'è sono sempre state entusiasmanti. 
Non è un caso se all'opera di Barrie hanno dedicato numerose illustrazioni, fumetti, pupazzi, cartoni animati, parchi a tema e film. Di quest'ultima categoria intendo parlare prendendo in esanime una pellicola del 1991 diretta da "Steven Spielberg", ( non c'è bisogno che vi dica chi sia... o devo dirlo? ) per certi versi controversa e per altri forse la migliore dedicata al nostro protagonista, ( ok quest'ultima affermazione la penso esclusivamente io a meno che qualcun altro non confermi la mia tesi )

Sto parlando di "Hook Capitan Uncino", film che per come si pone, intende essere il seguito di quelle che furono le avventure del bambino in calzamaglia, facendo un salto avanti nel tempo ponendo una domanda che forse una piccola nicchia di bambini amanti dell'opera, si posero almeno una volta. Ma se Peter Pan abbandonasse l'isola che non c'è, diventasse grande e avrebbe una sua famiglia, come andrebbero le cose? Questo film prende spunto da questo quesito e nel suo cerca di darne una risposta, portando sullo schermo uno dei film più belli e soprattutto "magici" a cui assistetti da piccino. Una fiaba con la F maiuscola che prende vita attraverso la pellicola di Spielberg. 
Uno dei rarissimi casi in cui secondo il mio modesto parere, gli attori principali sono azzeccati nei ruoli proposti. Abbiamo "Dustin Hoffman" nel ruolo del crudele Capitan Giacomo Uncino, personaggio che tra l'altro da il nome al titolo della pellicola, essendo l'artefice che darà inizio alla storia vera e propria, protagonista di una sorta di storia parallela a quella principale incentrata invece su Peter Bunnig, l'ex pan e capo dei bimbi sperduti, ormai diventato adulto e padre di famiglia interpretato magnificamente da "Robin Williams" che, prima di dedicarsi a film impegnativi od in ruoli deprimenti, era un eterno bambino nel corpo di un adulto durante il suo periodo d'oro. L'empatia che i suoi personaggi si sviluppavano con i bambini erano impressionanti, quindi chi meglio di lui poteva interpretare il bambino per eccellenza una volta diventato adulto? ( se avete la risposta fatemela sapere in un commento ) Poi abbiamo "Julia Roberts" nei panni di Trilly/Campanellino, l'attrice reduce del successo di "Pretty Woman" era la più adatta a rappresentare il lato birbone e giocoso di una fatina in preda ai primi turbamenti adolescenziali e quant'altro ( chi ha visto il film, e sono sicuro tutti perché è impossibile nessuno lo abbia mai visto, sa a cosa mi riferisco ). Infine abbiamo Spugna, il primo ufficiale di Uncino interpretato da "Bob Hoskins", venuto a mancare purtroppo in questi giorni nel momento in cui sto scrivendo, in una interpretazione goliardica e scanzonata come quella che dovrebbe essere la vita di un pirata, intento alla sregolatezza dei piaceri e dell'alcol e di tutto ciò che l'avidità porta con se a braccetto. Poi vabbè in teoria ultimi ma non meno importanti tutti gli altri attori che ,compongono il cast dei personaggi secondari che popolano la pellicola. Abbiamo "Maggie Smith" nei panni di nonna Wendy, "Dante Basco" nel ruolo di Rufio ed una giovanissima "Gwyneth Paltrow" nel ruolo di Wendy da bambina... e altri cameo che ora non ricordo XD
Confrontare questo film con la moltitudine di prodotti simili usciti negli ultimi anni sarebbe una grossa stupidaggine. Il comparto tecnico come tutto il resto con il passare degli anni è invecchiato molto bene, nel suo si difende a spada tratta tutt'ora contro colossi del genere. A livello visivo è nettamente superiore al film di "Peter Pan" datato 2003, sebbene quest'ultimo sia fedele grosso modo al libro, infantile come giusto che fosse ma troppo per i miei gusti. Ecco la trama soprattutto è il vero fulcro di questo film. Adatta ad ogni tipo di età. Ha dalla sua una morale e degli spunti riflessivi che nonostante la banalità non sono mai scontati. Prima o poi si cresce e bisogna fare i conti con le proprie responsabilità, ogni sforzo è inutile non si può fuggire ad essa. Però non per quello bisogna dimenticarsi di essere giocosi e scherzosi come i bambini, il nostro lato fanciullesco è da covare con cura all'interno del nostro cuore e resuscitarlo ogni qual volta serva.  Un punto di collegamento troppo importante fra il mondo dei grandi e quello dei piccoli. Peter per quanto possa tenere ai suoi figli, ha dimenticato cosa significhi essere ingenuo, spensierato. Le piccole cose hanno finito col diventare insignificanti. Solo un confronto duro con se stesso lo porterà a ritrovare il "pensiero felice" andato perduto. Nelle vesti adulte non è diverso da Uncino, forse l'unico personaggio di tutto il film che nel suo subconscio vorrebbe avere quella fanciullezza andata perduta eoni prima... che per qualche scherzo beffardo del destino non ha mai potuto godere e che quindi non comprenderà mai, non essendo stato bambino. 
La colonna sonora di "Jhon Williams" è forse una delle più evocative che ti rimangono impresse nella testa anche a distanza di anni, si sposano perfettamente con le sequenze, dando vita a delle scene che per quanto i dialoghi possano brillare ed essere sublimi, senza quell'accompagnamento sonoro non avrebbe reso. Un esempio su tutti il saluto fra Peter e Trilly, la fine del sodalizio fra due compagni di viaggio che hanno vissuto i momenti migliori delle loro esistenze insieme... rimarranno i ricordi più profondi https://www.youtube.com/watch?v=AKHVlAJsY34. L'essenza stessa su cui poggia tutto il film.
Consigliato assolutamente a tutti se c'è ancora qualcuno di voi che non lo ha visto. Invece per chi lo conosce, lo invito a rivederlo e viverlo come la prima volta.








Nessun commento:

Posta un commento